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Fotografia di omini in legno segnaposto legati tra loro da freccette Fotografia di omini in legno segnaposto legati tra loro da freccette
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Al via il progetto APACE, l’acceleratore di accessibilità per l’editoria europea

Progetti

A diciotto mesi dal momento in cui l’European Accessibility Act dispiegherà i suoi effetti sulla filiera dei contenuti e del libro digitali, nasce il progetto APACE: la rete coordinata da Fondazione LIA che vuole migliorare le possibilità di lettura – e quindi l’inclusione sociale – di oltre 100 milioni di persone con disabilità visive in Europa.

Tre associazioni editori e tre realtà verticalmente dedicate all’accessibilità in editoria costituiscono il nucleo di APACE. Sono l’Associazione Italiana Editori, l’Associazione degli editori e dei librai tedeschi e l’Associazione bulgara del libro; e ancora, la società olandese Stichting Dedicon e le biblioteche specializzate in Finlandia e Lituanua : rispettivamente Celia e Lithuanian Audiosensory Library.

A coordinare le cinque realtà è Fondazione LIA, che di APACE è anche ideatrice, l’organizzazione non profit leader nello sviluppo e nell’adozione di soluzioni per l’accessibilità in campo editoriale costituita da AIE nel 2014. «Oggi Fondazione LIA lavora ogni giorno con gli editori, che contribuiscono a far crescere il catalogo degli e-book accessibili in Italia, con l’obiettivo di favorire la creazione di un ecosistema editoriale digitale accessibile per tutti – racconta il Segretario generale Cristina Mussinelli –, in collaborazione con i soggetti che garantiscono l’accesso alle pubblicazioni alle persone con disabilità, a partire dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti che è membro istituzionale della Fondazione dal 2017, e con il sostegno del Ministero della cultura».

Forte della visione di Fondazione LIA, unica nel panorama europeo e internazionale, e delle competenze specifiche degli altri partner, APACE vuole potenziare le skill dell’industria editoriale europea nell’ambito dell’accessibilità, riducendo l’attuale gap di competenze e contribuendo alla formazione di una nuova generazione di esperti. L’acronimo sta, non a caso, per Accelerating Publishing Accessibility through Collaboration in Europe: il progetto è cofinanziato da Europa Creativa e avrà una durata di 24 mesi, da gennaio 2024 a dicembre 2025.

«La tempistica è perfettamente armonizzata con l’arrivo dell’European Accessibility Act, che da giugno 2025 richiederà agli editori l’adozione degli standard di accessibilità sulle pubblicazioni digitali. L’obiettivo è lavorare insieme, creando un dialogo bidirezionale tra le due comunità coinvolte in prima battuta da questa sfida: gli editori e le organizzazioni specializzate che producono pubblicazioni accessibili in formati alternativi» ha sottolineato Mussinelli durante il kick-off meeting del progetto, osservando quanto la cooperazione – e la possibilità di mettere a fattor comune conoscenze, competenze e pratiche – sia il cuore e il senso del progetto.

Il punto di partenza di APACE, ha precisato Elisa Molinari, coordinatrice del progetto per Fondazione LIA, sarà sin da subito «raccogliere fatti e cifre sull’attuale livello di adozione delle pratiche di accessibilità in Europa, con riguardo soprattutto ai modelli “born accessible”, che integrano l’accessibilità nei processi produttivi e distributivi dei libri digitali; individuando quindi le competenze e le conoscenze specifiche necessarie in ogni fase del lavoro editoriale per conseguire l’obiettivo dell’accessibilità».

I risultati di quest’attività preliminare, che partirà il mese prossimo con la realizzazione di un’indagine, consentiranno di definire in dettaglio le attività delle successive fasi del progetto, indirizzandole verso il potenziamento e la crescita. Il funzionamento della rete APACE, d’altronde, poggia le basi sull’esperienza di Fondazione LIA e sul lavoro già svolto sul campo da ciascun partner, e sulla necessità di delineare un nuovo processo innovativo ed efficiente di collaborazione tra tutte le parti. Partendo dalle esperienze già in atto, insomma, APACE fornisce una piattaforma per potenziare le capacità delle parti coinvolte grazie alla condivisione e all’interazione, facendo da terreno fertile per ulteriori sviluppi e collaborazioni.

Capacity building attraverso corsi di formazione e una European Summer School sull’accessibilità; opportunità di networking in occasione di incontri e sessioni «ask the experts»; eventi di sensibilizzazione per promuovere le migliori pratiche di accessibilità; progetti pilota per sperimentare nuovi metodi di produzione e distribuzione di e-book accessibili. Sono molti i format e le iniziative che APACE realizzerà attraverso i suoi partner, i cui risultati (linee guida, best practice, white paper) saranno poi resi disponibili attraverso la European Accessibility Directory, il sito del progetto.

«Il coinvolgimento degli editori e delle persone con disabilità fin dalla fase iniziale di progettazione nelle diverse attività è una pratica innovativa che ci consentirà di condividere, sperimentare e co-progettare soluzioni tenendo conto delle esigenze dei produttori di contenuti e dei lettori allo stesso tempo» ha precisato Molinari.

«Il lavoro svolto da Fondazione LIA insieme ad AIE e agli editori italiani ha consentito al nostro Paese di sviluppare un modello che ha anticipato quanto richiesto dall’European Accessibility Act in termini di accessibilità di contenuti e pubblicazioni digitali» ha concluso Mussinelli. «APACE è un sostegno e un’accelerazione ulteriore in questa direzione, e un modo per condividere e capitalizzare le nostre competenze anche in Europa».

 

Questo articolo è scritto da Alessandra Rotondo ed è stato originariamente pubblicato sul Giornale della libreria