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Fotografia di un Reading al buio. Bambini seduti a terra che circondano un tavolo con l'autore Fotografia di un Reading al buio. Bambini seduti a terra che circondano un tavolo con l'autore

Reading al buio

Il Reading al buio è un format altamente esperienziale e fortemente coinvolgente attraverso cui affrontare temi come quello dell’accessibilità digitale e dell’inclusione socio-culturale delle persone con disabilità visiva

Attraverso l’assenza di luce, il Reading al buio annulla qualsiasi distinzione tra chi legge con gli occhi, chi con le mani, chi con le orecchie. Scrittori famosi e lettori non vedenti o ipovedenti leggono alternativamente uno stesso libro, rivelandone le diverse modalità di fruizione.

Nel corso degli anni hanno partecipato diversi autori di narrativa e saggistica: Viola Ardone, Stefania Auci, Pierdomenico Baccalario, Marco Balzano, Alice Basso, Agata Bazzi, Giulia Besa, Yulia Besplemennova, Gianni Biondillo, Federica Bosco, Marco Buttichi, Giulia Caminito, Vinicio Capossela, Gianrico Carofiglio, Cristina Cassar Scalia, Daniele Cassioli, Giulia Ciarapica, Paolo Colagrande, Paola Costanzo, Maria Laura Crescimanno, Giuseppe Culicchia, Michele D’Ignazio, Roberto D’Incau, Carlo De Amicis, Claudia De Lillo (Elasti), Erri De Luca, Erin Doom, Edoardo Erba, Alessandro Ferrari, Giuseppe Festa, Anna Fogarolo, Andrea Franzoso, Chiara Gamberale, Alessia Gazzola, Ingrid Hollweck, Jelena Lengold, Emilia Lodigiani, Giuseppina Manin, Antonio Manzini, Alessandro Marzo Magno, Bettina Milewski, Mavis Miller, Michela Murgia, Salvatore Natoli, Paolo Nori, Andrea Notarnicola, Moni Ovadia, Greta Pavan, Marco Peano, Valentina Perniciaro, Angelo Petrosino, Leonardo Piccione, Francesca Pieri, Cecilia Randall, Sara Rattaro, Paolo Rumiz, Paolo Russo, Isabel Saavedra, Carlotta Scozzari, Francesco Sole, Oney Tapia, Andrea Tarabbia, Licia Troisi, Serena Venditto, Federico Vergari, Andrea Vitali, Paola Zannoner.

Un e-book accessibile può essere letto ingrandendo i caratteri, utilizzando il display braille o la sintesi vocale, permettendo alle parole di prendere forma nell’oscurità. Le parole lette, toccate, ascoltate diventano il mezzo per stabilire nuove relazioni, per sperimentare nuove forme di apprendimento, per esprimere la propria identità e approfondire la scoperta dell’altro.

Il Reading al buio

  • è un’esperienza altamente partecipativa;
  • avvicina in maniera non convenzionale al tema dell’accessibilità e alla lettura alternativa;
  • illumina fiere, festival, meeting, convention ed eventi;
  • è pensato per le realtà aziendali sensibili ai temi dell’accessibilità e alla lettura alternativa.

Il Reading al buio è un marchio registrato da Fondazione LIA.

Reading al buio in azienda

Organizziamo anche Reading al buio in contesti privati e aziendali. Il particolare format dell’evento è pensato per le realtà sensibili ai temi dell’accessibilità, della diversità e dell’inclusione.

Il Reading al buio avvicina in maniera non convenzionale alla conoscenza delle diverse modalità di lettura, spingendoci a capire l’importanza di creare e lavorare ogni giorno con documenti che siano accessibili per tutti, anche a chi ha una disabilità visiva.

Logo del Reading al buio

Dicono di noi...

  • Fotografia di Antonio Manzini

    Antonio Manzini

    Scrittore Sellerio e Chiarelettere

    Ho partecipato al Reading al buio “Leggere con le mani e con la voce” e sono stati letti alcuni brani di un mio libro, un altro splendido della Murgia e quello toccante e sconvolgente di Biondillo. C’erano due ragazzi che leggevano. La loro voce ha dato vita ai personaggi, ai dialoghi, alle descrizioni. Ci hanno fatto vedere trincee, l’Africa, la musica e la gelosia. Leggevano da Dio, e lo facevano con l’anima e con le mani, perché quei due ragazzi non vedevano. E ci hanno regalato una vista mozzafiato.

  • Fotografia di Elisabetta Corradin

    Elisabetta Corradin

    Lettrice ai Reading LIA; coordinatrice presso Dialogo nel buio

    È una grandissima emozione e un grandissimo onore quello di poter leggere i brani di un libro in presenza dell’autore che l’ha scritto, e soprattutto leggerli con modalità diverse. È un modo per sensibilizzare, per testimoniare la bellezza di tutti questi strumenti che ci consentono di essere alla pari, di gustare una lettura al pari di chi vede. Non a caso, mentre leggo durante un Reading, spesso mi capita di commuovermi proprio per l’atmosfera che si crea e perché il testo diventa particolarmente mio.

  • Fotografia di Paolo Armelli

    Paolo Armelli

    Giornalista

    Questa esperienza riesce a trasmettere l’idea di come i libri effettivamente non siano solo quel formato di carta che siamo abituati a conoscere, ma sono le parole, sono le storie che tutti abbiamo il diritto di conoscere. Leggerle e potervi accedere, indipendentemente dallo strumento e dal formato, è una delle forme di libertà più grandi che ci siano.

  • Fotografia di Andrea Notarnicola

    Andrea Notarnicola

    Autore Franco Angeli Editore

    È stato un onore per me partecipare al Reading al buio. Per la prima volta, in una presentazione del libro, ho avuto la sensazione che il pubblico si mettesse in ascolto di quello che avevo scritto in modo completo e intenso. Questo grazie alla possibilità di vivere un’esperienza di inclusione che dimostra come l’accesso alla lettura e alla vita sia una questione di linguaggi e di strumenti. Offrendo a tutti i mezzi e l’opportunità di sviluppare competenze, è possibile attivare una partecipazione viva ad un progetto comune. Un grazie alla Fondazione LIA per questo percorso di cambiamento culturale.