Cerca
Fotografia di lampadine colorate su un piano neutro Fotografia di lampadine colorate su un piano neutro
leggi tutte le news

Il case study di UTET Università e Il Mulino: come si crea un ecosistema editoriale accessibile, dai contenuti alla piattaforma

Interviste

La creazione di un ecosistema editoriale digitale accessibile richiede l’ottimizzazione dell’intera filiera editoriale digitale in termini di accessibilità affinché tutti possano avere un’esperienza completamente accessibile e senza barriere. Se è fondamentale la produzione di contenuti «born accessible», lo è anche la loro distribuzione, a partire proprio dai metadati che descrivono agli utenti le caratteristiche di accessibilità dei singoli titoli, rendendo accessibile l’intera esperienza di acquisto, prestito e lettura.

Un buon case study che illustra il funzionamento di questo concetto è il lavoro di UTET Università e Il Mulino che, insieme a Fondazione LIA, hanno entrambi intrapreso un percorso nel campo dell’accessibilità, lavorando parallelamente sui contenuti e sulla piattaforma di e-learning.

Il lavoro di UTET Università, in particolare, ha riguardato due dei testi universitari più rilevanti del suo catalogo digitale: Geografia umana. Un approccio visuale di A. L. Greiner e Manuale del film. Linguaggio, racconto e analisi di G. Rondolino e D. Tomasi. Oggi le versioni digitali dei due manuali universitari sono accessibili anche alle persone con disabilità visiva e con difficoltà di lettura dei testi a stampa, secondo gli standard di accessibilità internazionali. Possono pertanto essere letti e navigati autonomamente attraverso le tecnologie assistive (come la sintesi vocale e il display Braille) oppure personalizzando l’interfaccia di lettura.

I due titoli sono disponibili su Pandoracampus, la piattaforma multieditore che offre strumenti per la formazione  superiore, universitaria e professionale. Già nel 2019 il Mulino ha deciso di rendere Pandoracampus uno spazio virtuale completamente accessibile anche agli studenti con disabilità, avviando una collaborazione con Fondazione LIA. Le caratteristiche che permettono a tutti gli utenti di navigare in autonomia la piattaforma sono state raccolte in una dichiarazione di accessibilità pubblicata sul sito: www.pandoracampus.it/accessibility

Abbiamo chiesto a Marta Fornasero (Editor di Deascuola) e a Paolo Casarini (CTO / IT Director presso Società editrice il Mulino) di raccontarci di questo progetto.

Marta Fornasero racconta il lavoro sui due titoli universitari

Fotografia di Marta Fornasero

Nel marzo 2021, mentre l’Università italiana decideva, dopo una nuova impennata del Covid-19, di chiudere ancora una volta le porte dei suoi edifici fisici, noi della redazione di UTET Università ci stavamo invece interrogando su come rendere i nostri contenuti più aperti e accessibili a tutt*: lavorare sulla didattica, in particolare fabbricando libri, significa avere sempre in mente che i testi su cui si studia devono rispecchiare la realtà di chi li legge e farsi capire nel modo più efficace possibile. Le versioni digitali dei nostri libri, per esempio, ascoltate da un* student* con disabilità di lettura, erano come delle case con delle stanze inaccessibili: il voice reader leggeva sì il testo, ma si bloccava di fronte a tutte le immagini, ai grafici, alle formule.

Cercando una soluzione ai nostri dubbi, per la prima volta siamo venuti in contatto con il team di Fondazione LIA. Lavorare sulla descrizione alternativa delle immagini è stato uno dei primi passi affrontati insieme a loro e forse uno dei passaggi più impegnativi e costosi per il flusso di produzione: non si è trattato soltanto di formare la redazione e abituare le nostre autrici e i nostri autori a lavorare anche sulle immagini, ma soprattutto di inserire questo passaggio dentro un workflow che non ha i tempi classici dell’editoria (i nostri piani editoriali prevedono sessanta titoli l’anno, tra novità e nuove edizioni), ma fasi molto più rapide che si adeguano ai semestri universitari. È stata una sfida faticosa e a volte frustrante, ma al tempo stesso formativa e molto divertente.

Ora, dopo diversi aggiustamenti di tiro e grazie alla continua supervisione di LIA, la descrizione alternativa delle immagini, così come la valutazione cromatica del layout di un testo accessibile o l’utilizzo di mappe concettuali e altri strumenti essenziali per le persone con DSA ma efficaci per tutt*, sono fasi di lavoro perfettamente integrate nel flusso e delle quali ci occupiamo a partire dal momento in cui progettiamo un testo.

È solo l’inizio, ma stiamo raccogliendo riscontri molto positivi da collegh*, docenti e student*, che altrimenti dovrebbero ricorrere a diversi stratagemmi per poter accedere ai contenuti dei testi, sia per la didattica sia per lo studio. Ed è proprio l’ascolto delle voci di chi vive quotidianamente la discriminazione della disabilità che ci incoraggia ad andare avanti nel nostro progetto, sapendo quanto anche un semplice libro accessibile possa cambiare la vita delle persone e rendere il diritto allo studio un diritto davvero per tutt*.

 

Per scoprire quali sono le caratteristiche che rendono accessibili i due volumi (Geografia umana e Manuale del film) consigliamo di guardare il video di LIA dedicato al progetto pubblicato nella sezione Accessibilità del sito dell’editore: www.utetuniversita.it/accessibilita

Paolo Casarini racconta il lavoro sulla piattaforma di e-learning

Foto di Paolo Casarini

L’evoluzione della didattica all’università è al centro della riflessione del Mulino, con lo studio di prodotti editoriali adatti alle nuove esigenze e con lo sviluppo di strumenti che sfruttano le nuove tecnologie per accompagnare i nuovi usi di studenti e docenti. Con Pandoracampus il Mulino ha voluto creare una piattaforma di e-learning dove accogliere le esperienze di diversi editori e creare strumenti per accompagnare il cambiamento in atto con un prodotto digitale che fornisse un vero valore aggiunto rispetto all’edizione a stampa.

Da diversi anni ormai in Pandoracampus il tema dell’accessibilità è diventato centrale e lo abbiamo affrontato con l’aiuto di Fondazione LIA sia nella realizzazione di interfacce e servizi web accessibili secondo gli standard di riferimento, sia come elemento trasversale lungo l’intero processo produttivo editoriale, con l’adozione di formalismi (p. es. taggatura dei contenuti alternativi) e protocolli a garantire pubblicazioni accessibili «by design».

Grazie a questo grande investimento, siamo riusciti a creare un contesto virtuale completamente accessibile dove gli editori possono pubblicare i loro manuali, potendo valorizzare al meglio le pubblicazioni, anche in termini di accesso alla conoscenza per studenti con disabilità. Ad esempio, è ora possibile integrare nativamente le descrizioni alternative ed estese per immagini, grafici e formule, in modo che queste vengano usate dalle tecnologie assistive, realizzando una vera inclusive and accessible responsiveness.

Lungo il percorso e con grande soddisfazione, abbiamo infine scoperto che la realizzazione di prodotti e servizi accessibili ci aiuta a porre attenzioni e a studiare soluzioni che vanno poi a beneficio anche dell’utenza comune. Gli standard di riferimento per l’accessibilità sono infatti la nuova frontiera nella produzione di contenuti digitali e la realizzazione di prodotti digitali accessibili ci ha portato all’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili sul mercato.