Adobe. A che punto è l’accessibilità in InDesign per la produzione degli EPUB?
Interviste
Al momento Adobe InDesign, il software di impaginazione editoriale più utilizzato al mondo, non supporta appieno la produzione nativa di contenuti accessibili in EPUB, il formato che risponde meglio ai requisiti di accessibilità. Nel software non sono, infatti, presenti tutti gli strumenti necessari per la produzione autonoma di pubblicazioni digitali in una logica born accessible, che sarà sempre più importante in previsione dell’attuazione nel 2025 dell’European Accessibility Act. Il lavoro di editori e impaginatori risulta perciò più complesso.
Già anni fa Fondazione LIA, insieme ad altri esperti e realtà internazionali impegnate nel campo dell’accessibilità, si era messa in contatto con Adobe con lo scopo verificare la possibilità di adeguare il software per permettere agli utenti di creare contenuti accessibili nel programma, senza necessità di successive lavorazioni con altri tool, così come invece già avviene per il formato PDF.
Gregorio Pellegrino, Chief Accessibility Officer di LIA, è ora stato nominato Co-chair del Better EPUB from InDesign Working Group creato da Daisy Consortium. Partendo dalle reali esigenze di editori e produttori di contenuti, questo gruppo di lavoro riunisce esperti internazionali con lo scopo di fornire ad Adobe tutte le indicazioni su quali aggiornamenti e implementazioni sono necessari per migliorare il software in questa logica.
L’abbiamo intervistato per farci raccontare gli obiettivi e i primi risultati del gruppo di lavoro.
L’intervista
Ci puoi spiegare perché è stato creato questo working group e perché si è deciso di lavorare con Adobe?
Tutto è nato da una richiesta firmata da una serie di organizzazione internazionali – tra cui IPA (International Publishers Association), WIPO (World Intellectual Property Organization) e World Blind Union – all’amministratore delegato di Adobe in cui si chiedeva l’impegno a lavorare per migliorare le funzionalità di InDesign per la produzione di pubblicazioni digitali accessibili.
Adobe InDesign è il software di impaginazione professionale più utilizzato per la produzione di materiali impaginati e di pubblicazioni digitali. Il personale tecnico presente nelle case editrici ha sempre più necessità di produrre pubblicazioni digitali accessibili, nella maniera più semplice possibile. È quindi fondamentale interfacciarsi direttamente con Adobe per spingerli a migliorare il software in termini di accessibilità.
Chi fa parte del gruppo di lavoro?
Adobe ha riposto alla nostra richiesta proponendo di creare una task force tra il loro personale ed esperti nella produzione di pubblicazioni digitali accessibili per affrontare la questione. È stato perciò costituito un gruppo di lavoro, di cui ho ricevuto l’incarico come Co-chair riconoscendo la specifica esperienza di Fondazione LIA in questo ambito. Il gruppo è composto da una decina di professionisti del mondo dell’editoria digitale accessibile di Europa, Nord America e Africa. Le professionalità sono complementari: da freelance che producono EPUB accessibili per editori a sviluppatori di script per InDesign, da docenti di InDesign per l’accessibilità a professionisti delle realtà specializzate in editoria accessibile, sono inoltre presenti esponenti dei più grandi editori a livello globale.
Di cosa vi occupate nello specifico?
All’interno di questo variegato gruppo, ho creato una mappatura di tutto ciò che è richiesto per produrre pubblicazioni digitali accessibili e quali di questi requisiti attualmente non si riescono a soddisfare usando soltanto InDesign. Questa mappatura è stata condivisa con il gruppo e al momento abbiamo individuato 33 funzionalità non presenti. Per ognuna di queste richieste abbiamo inserito tutti i riferimenti alle specifiche tecniche relative ai formati accessibili e stiamo lavorando a una spiegazione dettagliata, accompagnata da alcuni file di esempi per mostrare a livello di codice cosa ci aspettiamo che il software faccia.
Che cosa si spera di ottenere da questo lavoro?
Come obiettivo finale auspichiamo che Adobe accolga tutte le nostre richieste, in modo che diventi possibile per un editore utilizzare InDesign per creare e-book in formato EPUB, accessibili a tutti, senza dover successivamente ricorrere all’utilizzo di ulteriori software.
Se riusciamo a migliorare gli strumenti per l’accessibilità in InDesign, il lavoro di chi deve creare pubblicazioni digitali accessibili sarà più semplice. Inoltre, chiunque userà InDesign ed esporterà un contenuto – anche non tenendo conto espressamente dell’accessibilità – avrà comunque un contenuto più accessibile.
Quali sono i primi risultati di questi mesi di lavoro?
In una prima fase, abbiamo presentato e discusso con Adobe le esigenze emerse dal nostro lavoro ma fino a ora i risultati ottenuti non sono stati soddisfacenti. D’’accordo con FEP e WIPO abbiamo ribadito le nostre richieste: Adobe, che ha anche incaricato un nuovo responsabile di questo progetto, si è impegnata a definire una roadmap che porti a risultati concreti entro la fine di quest’anno.
Stiamo quindi lavorando con il nuovo referente per definire un elenco condiviso degli interventi da fare, valutando sia quelli che sono maggiormente impattanti per i produttori di contenuti, sia quelli che possono produrre maggiori vantaggi per gli utenti finali, per arrivare a una chiara e condivisa mappatura delle priorità. I primi risultati si dovrebbero vedere nelle prossime release rilasciate nel 2023.