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Fotografia di una hall con persone sedute a dei tavolini durante la London fair Fotografia di una hall con persone sedute a dei tavolini durante la London fair
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London Book Fair. Una sintesi dell’incontro “Accessibility: Charting the Waters”.

Conferenze

Questo articolo è stato pubblicato in inglese da Sarah Hilderley su Inclusive Publishing, ed è qui stato tradotto e adattato per il pubblico italiano. Si ringrazia per la gentile concessione.

 

Nell’edizione 2023 della London Book Fair, è stato dato grande spazio e attenzione al tema dell’editoria accessibile. Offriamo qui una sintesi puntuale del seminario annuale Publishers Accessibility Action Group (PAAG): “Accessibility: Charting the Waters”.

Organizzato da Sarah Hilderley di Inclusive Publishing e ospitato dalla Publishers Association e dalla Publishers Licensing Society, l’incontro ha fatto riferimento alla PAAG charter for accessible publishing, documento da poco pubblicato che offre aggiornamenti e panoramiche sul modo in cui viene affrontata l’accessibilità all’interno di diverse organizzazioni.

I relatori

Hanno partecipato all’evento:

  • Richard Orme, The DAISY Consortium
  • Simon Mellins, Penguin Random House
  • Laura Brady, Ebound
  • Martin Klopstock, Kogan Page

L’evento ha delineato un quadro d’insieme della PAAG charter for accessible publishing e del tipo di impegno richiesto agli editori e agli altri attori dell’ecosistema editoriale: i 10 semplici punti che il documento racchiude non rappresentano davvero richieste gravose per gli editori ed è quindi possibile sostenerne i principi.

Richard Orme

L’intervento si è soffermato specificamente sui primi due punti della charter:

  • Aumentare la consapevolezza e formare il personale che deve confrontarsi con l’accessibilità;
  • Nominare un “accessibility champion” all’interno dell’azienda: un professionista che sia responsabile di lavorare con tutte le parti in gioco per valutare potenziali miglioramenti e che diventa il riferimento per tutte le informazioni sull’accessibilità.

Si tratta di una posizione di essenziale importante all’interno di una casa editrice, che si occupa di delineare tutta la strategia relative all’accessibilità.

Simon Mellins

Il relatore, nella sua presentazione Getting the Word(s) Out, si è focalizzato su due altri punti della PAAG charter. Perché è importante:

  • Rendere pubbliche le proprie policy di accessibilità sui siti web aziendali;
  • Designare e rendere pubblico un contatto di riferimento all’interno della nostra organizzazione, che possa aiutare le persone con disabilità ad accedere ai formati accessibili dei nostri contenuti.

Questi due punti si focalizzano sulla comunicazione all’esterno del lavoro fatto per l’accessibilità dei nostri contenuti: è fondamentale che i lettori possano capire quali e in che modo sono accessibili i contenuti. Inoltre, pubblicando una policy di accessibilità, si mostra ai lettori che la propria organizzazione ha a cuore l’accessibilità e che sono già disponibili diverse risorse accessibili a tutti.

Laura Brady

La relatrice, esperta nello sviluppo di e-book, ha offerto un punto di vista prezioso su due temi importanti nel lavoro sull’accessibilità di un titolo:

  • Incorporare caratteristiche di accessibilità appropriate all’interno delle nostre pubblicazioni e piattaforme digitali, in linea con le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) e altri standard di accessibilità idonei;
  • Promuovere gli standard di accessibilità e la collaborazione lungo tutta la filiera editoriale, dall’autore al lettore.

In particolare: gli editori devono rifarsi ai requisiti di accessibilità dei contenuti richiesti dalle WCAG e dall’EPUB Accessibility 1.1, ma allo stesso tempo devono essere consapevoli della presenza di altri ostacoli nella filiera che potrebbero compromettere i loro sforzi per l’accessibilità (es. la piattaforma su cui è presente l’e-book).

Per quanto riguarda gli e-book, nel concreto è necessario porre attenzione ad alcuni aspetti, come:

  • Presenza di una struttura e gerarchia dei titoli che faciliti la navigazione;
  • Media completamente accessibili e descritti a chi non può interagirvi (es. immagini);
  • Ottimizzazione dei passaggi fra lingue diverse in modo che vengano lette correttamente dalla tecnologia assistiva;
  • Applicazione dei principi di progettazione accessibili, come il contrasto cromatico;
  • Correttezza dei metadati.

Martin Klopstock

Il relatore ha dimostrato quanto siano importante altri due punti a cui si fa riferimento nella PAAG charter:

  • La gestione responsabile dei metadati e in particolare i metadati di accessibilità, necessari a facilitare l’individuazione di contenuti accessibili da parte dell’utente;
  • La fase di test e di convalida dei contenuti per garantire che siano fruibili da persone che incontrano difficoltà nella lettura di testi a stampa. Idealmente con la previsione di test effettuati da persone che hanno una disabilità e che utilizzano tecnologie assistive.

Per quanto riguarda i metadati, un approccio coerente al trattamento dei metadati tramite Schema.org e Onix codelist 196 è assolutamente essenziale e, come minimo indispensabile, è fondamentale assicurarsi di fornire un riepilogo delle caratteristiche di accessibilità per ogni titolo.

In conclusione

Rimangono due punti essenziali della PAAG charter:

  • La partnership con organizzazioni nazionali e internazionali che forniscono supporto a chi vuole rendere accessibili le proprie pubblicazioni;
  • Monitorare i progressi in quest’area e valutare regolarmente l’accessibilità delle nostre pubblicazioni e piattaforme digitali.

Instaurare una collaborazione con una realtà esperta di accessibilità dei contenuti digitale è, quindi, fondamentale e strategico, al fine di garantire nel tempo ai nostri lettori l’accessibilità delle nostre pubblicazioni.