Spettacoli

MUSICA

Samuele Bersani: "Così ho convinto Guccini a cantare con me 'Le storie che non conosci'"

Il cantautore ha scritto il brano per la colonna sonora del progetto #ioleggoperché. Il ricavato, che andrà in beneficenza, ha convinto anche Francesco Guccini. "Le storie che conosci" sarà presentato all'evento "Plurale unico", il concerto che il 30 maggio vedrà Bersani festeggiare i 25 anni di carriera con, tra gli altri, Caparezza e Consoli

2 minuti di lettura
“Sono passati 24 anni dalla prima volta che ho incontrato Francesco Guccini. Ero nel concerto di Lucio Dalla, che mi aveva dato uno spazio in cui cantavo Il mostro. A fine serata siamo andati a mangiare all'Osteria da Vito, a Bologna. Guccini abitava ancora a due passi e credo passasse spesso a trovare i suoi amici. Nel corso degli anni ci siamo visti altre volte, non spesso, ma sempre con grande piacere. Poi una volta abbiamo cantato insieme in una di quelle jam-session che si facevano alla fine dei concerti del Premio Tenco a Sanremo. Che pezzo era? Bela burdela, che in dialetto significa bella ragazza”.
[[ge:rep-locali:repubblica:115558260]]
Pensieri e parole di Samuele Bersani, che da qualche giorno ha pubblicato sui canali digitali la nuova canzone Le storie che non conosci, impreziosita da un “cameo” del decano della canzone d'autore italiana. Il brano, composto insieme a Pacifico, è la colonna sonora del progetto #ioleggoperché a promozione del libro e della lettura, curato dall'Associazione Italiana Editori. Il ricavato destinato ai laboratori per i bambini non vedenti e ipovedenti della Fondazione "Lia" di Bologna. “Una realtà e una causa che Guccini tiene in grande considerazione, per questo sono riuscito a convincerlo a fare 'uno strappo' dopo la sua decisione di abbandonare le scene”, spiega ancora Samuele Bersani. Che si racconta alla vigilia dell'evento Plurale unico, concerto in cartellone sabato 30 all'Auditorium di Roma, in cui viene presentata la nuova canzone e che coinvolge molti amici colleghi del cantautore bolognese, da Caparezza a Carmen Consoli, fino a Marco Mengoni, Malika Ayane, Musica Nuda.
[[ge:rep-locali:repubblica:115550787]]
Gli artisti saliranno sul palco per rileggere l'antologia di Samuele Bersani, magari scegliendo tra brani come Chicco e Spillo, Freak, Giudizi universali, Spaccacuore, Replay, Cattiva, Il pescatore di asterischi, Lo scrutatore non votante, En e Xanax. Tanti tasselli del mosaico di canzoni d'autore che in 25 anni hanno definito lo stile del cantautore, forte di una scrittura evocativa, poetica, cinematografica. E capace di scattare istantanee dell’anima, magari partendo da un dettaglio che sfugge ai più. Come anche nella nuova canzone: “Una storia che non conosci non è mai di seconda mano, è come un viaggio improvvisato a chilometraggio illimitato. Una storia in cui tu ti specchi con i tuoi occhi da marziano, è come una lanterna magica che non si ferma”.

Un testo che mette a fuoco l'incrocio tra musica e letteratura.
“Il fatto è che l'idea di una canzone su commissione non mi aveva mai sfiorato. E quando me l'hanno chiesta ho chiamato Gino Pacifico per lavorare insieme. Lui ha scritto la musica e io io il testo. In generale ci sono testi che hanno valore letterario al di là della musica. Altre volte è la musica ad ad avere più spessore. In questo senso mi è piaciuto ascoltare il disco di Fausto Mesolella con i testi di Stefano Benni. In ogni caso è sempre bello raccontare delle storie”.

Un modo di lavorare che si connette direttamente all'idea del concerto corale che sta per andare in scena.
“Il contrario di quello che ho sempre sempre fatto, ora sento l'esigenza di mescolarmi con gli altri. Sarà la scoperta dell'acqua calda, però il piacere di condividere è forte. Specialmente con persone che stimo artisticamente e umanamente. Avverto la necessità di avere degli scambi e di fare entrare alcuni amici nel mio mondo. Ad esempio con la Consoli ho sempre voluto fare qualcosa insieme, ma finora non ci si era riusciti: non vedo l'ora di provare il pezzo. Con Caparezza mi è sembrato di capire più lui in una telefonata di cinque minuti che certi amici in anni di frequentazione. Con Ferruccio Spinetti e Petra Magoni di Musica Nuda condivido una gran quantità di affinità elettive. Marco Mengoni l'ho conosciuto quando era a X Factor e mi colpì subito la sua originalità”.

Oltretutto questo concerto così speciale concide con 25 anni di musica suonata e cantata. Un traguardo importante.
“Sì ma non voglio buttarla sull'autocelebrazione. In questi anni mi sono sentito libero, e ancora lo sono. È anche un periodo in cui è cambiato tutto, a partire dall'importanza che si dava a un album. Mentre oggi si dà molta più attenzione alle cover, molto meno alle canzoni nuove che vengono bruciate in grande fretta, senza approfondire. Però a controbilanciare c'è molta più attenzione alla dimensione live”.

Ha messo giù qualche idea per il prossimo album?
“Per così dire ho appena addentato qualche torso di mela che devo finire di metabolizzare. Ci sono degli spunti, ma ancora niente di granché definito”.