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Fotografia del pubblico del Reading al buio Fotografia del pubblico del Reading al buio
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Paolo Russo racconta il suo Reading al buio

Testimonianze

L’11 settembre, in occasione della prima edizione di Global Inclusion, Fondazione LIA ha organizzato un Reading al buio, per far luce su quali sono oggi gli strumenti e le possibilità offerte dalla lettura digitale. A leggere e presenziare l’incontro Clara Ori e l’autore Paolo Russo, che hanno letto e commentato alcuni brani di «Bulli, cyberbulli e vittime» scritto da Paolo Russo in collaborazione con Maria Grazia Foschino Barbaro e pubblicato da Franco Angeli editore (qui la scheda con le caratteristiche di accessibilità del libro).

Di seguito la testimonianza di Paolo Russo, che ci ha raccontato come è stata per lui questa esperienza.

Fotografia del pubblico del Reading al buio

di Paolo Russo

Alcuni mesi fa ho ricevuto l’invito a partecipare in qualità di relatore al Convegno Global Inclusion, promosso e realizzato dalla Società Newton, svoltosi a Bologna lo scorso 11 settembre.

Ho subito apprezzato questa iniziativa, trattandosi di un evento ideato con l’intento di valorizzare il contributo delle politiche di inclusione all’interno delle aziende come leva competitiva per lo sviluppo delle organizzazioni.

Mi è sembrata bella l’idea di offrire uno spazio di responsabilità sociale per imprese, associazioni non profit, istituzioni, scuole e università che scelgono una strategia integrata di comunicazione interna, esterna ed employer branding sull’inclusione.

In particolare, mi è stato chiesto dagli organizzatori di trattare un tema al quale sono molto legato, ossia quello delle conseguenze giuridiche del cyberbullismo. Da anni, infatti, sia a livello professionale, sia nella mia qualità di Presidente Nazionale dell’Associazione giuridica “Contrajus” (che ha tra i suoi obiettivi la sensibilizzazione verso le tematiche della protezione dei soggetti fragili, tra cui i minori), mi occupo di questo fenomeno in continuo, drammatico, sviluppo.

Nello specifico, mi è stato anche domandato di presentare, nell’occasione, in un hub appositamente dedicato, il volume «Bulli, cyberbulli e vittime. Dinamiche relazionali e azioni di prevenzione, responsabilità civili e risarcimento del danno» (di cui sono autore insieme a una brava psicologa di Bari, la Dott.ssa Maria Grazia Foschino Barbaro), edito da Franco Angeli Editore e pubblicato nel 2019.

Poco tempo dopo la proposta iniziale, ho ricevuto anche l’ulteriore, graditissimo, invito a realizzare nel suddetto hub un Reading al buio organizzato da Fondazione LIA – Libri Italiani Accessibili.

Subito incuriosito, ho approfondito la conoscenza della Fondazione e dei suoi obiettivi, restandone colpito e profondamente affascinato: la promozione del libro e della lettura (questo si legge anche sul loro sito) «in tutte le sue forme tradizionali e digitali, attraverso attività di educazione, informazione, sensibilizzazione e ricerca, garantendone i principi fondamentali: accessibilità, integrazione e socialità»; e l’ampliamento dell’accesso «ai prodotti editoriali di tutte le categorie deboli».

Conoscere Clara Ori e lo staff di Fondazione LIA mi ha consentito di confermare le positive sensazioni provate: è stato fantastico, oltre che un grande onore, sapere che il volume da me scritto e curato sarebbe diventato, di lì a breve, “libro accessibile”, con tanto di certificazione e, anzi, che avrebbe rappresentato il primo testo tecnico-giuridico tra i 24 mila volumi già in catalogo!

Leggere gli stessi libri, acquistarli attraverso gli stessi canali, con le stesse modalità: ecco la vera “inclusione”, ecco l’importante traguardo ricercato (e ottenuto) con “ostinata passione” da Clara e da tutti gli amici di Fondazione LIA.

E l’hub realizzato insieme a loro durante l’evento di Global Inclusion ha rappresentato per me un momento di forte emozione. La lettura al buio, la conoscenza di strumenti innovativi e per me sin lì sconosciuti (come la barra braille), utilizzati da Clara, nell’occasione, con estrema disinvoltura, hanno rappresentato una esperienza indimenticabile.

Come pure bello è stato il messaggio che si è voluto trasmettere parlando, nell’occasione, di bullismo: non restare ciechi di fronte a fenomeni tanto drammatici, quanto, purtroppo, in continua espansione

Sono grato a Newton S.p.A. e a Global Inclusion per avermi coinvolto in questo fantastico progetto, e a Fondazione LIA per avermi trasmesso la bellezza e l’importanza del proprio lavoro.

Sono certo che ci incontreremo ancora, e molto presto!