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Fotografia di Vinicio Capossela e Roberto Crocco durante il Reading al buio Fotografia di Vinicio Capossela e Roberto Crocco durante il Reading al buio
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#ioleggoperché a Cosenza

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A qualche settimana da #ioleggoperché, l’entusiasmo per l’iniziativa non accenna a diminuire, soprattutto a Cosenza, come testimonia il resoconto fatto da Piero Attanasio, Consigliere d’Amministrazione di LIA.

Abbiamo chiesto ad Andrea Attanasio, Responsabile dell’Ufficio Speciale ‘Liaison Office’ – Supporto alla Ricerca ed al Trasferimento Tecnologico dell’Università della Calabria e Roberto Crocco, lettore del Reading al Buio di raccontarci cosa ha significato per loro questa iniziativa.

Andrea, qual è il bilancio complessivo di #ioleggoperché?

Volendo tracciare un bilancio complessivo, credo che si sia andati ben oltre ogni più rosea previsione. Dai laboratori di lettura nelle scuole ai Reading letterari, dalle visite alle biblioteche agli eventi nelle librerie della città, dal gioco quiz letterario alla staffetta del libro, dalla contaminazione musicale della street band Takabum che ha accompagnato tutti gli eventi al body painting, tutte le iniziative hanno registrato una partecipazione, oltre che numerosa, attenta e convinta.

La partecipazione degli alunni delle scuole primarie, che hanno approfittato per “entrare” nel mondo dell’Università; la continua e massiccia presenza degli studenti nella piazza centrale del Campus, dove erano allestiti i punti di lettura, il palco, i totem per le citazioni e per il bookcrossing, la postazione del body painting e altro ancora; la nutrita ed entusiasta partecipazione di centinaia di ragazzi alla presentazione del libro di Vinicio Capossela, anticipato dalla “Lettura al buio” che Roberto, il nostro splendido studente non vedente, ha regalato a una platea silenziosa ed emozionata. Questo e tanto altro ancora ci porta a essere molto soddisfatti della risposta degli studenti, dell’Ateneo e del territorio.

La particolarità di Piazzaunlibro a Cosenza era data dall’ubicazione degli eventi all’interno del Campus dell’Università della Calabria. Ciò ha evidentemente e volutamente spostato l’asse di riferimento dei partecipanti verso gli studenti universitari. Uno dei nostri obiettivi dichiarati, però, era quello dell’apertura dell’Ateneo al territorio nel quale esso è integrato, motivo per cui si è fortemente puntato sull’organizzazione di eventi, nel periodo antecedente il 23 aprile nei comuni che circondano l’università (Cosenza, Montalto Uffugo e Rende), con un forte coinvolgimento degli studenti delle scuole primarie e secondarie.

Roberto, che emozione hai provato durante il reading con Vinicio Capossela?

"VinicioDurante il Reading le emozioni che ho provato sono state molteplici: all’inizio ero un po’ emozionato, certo non è una passeggiata introdurre un personaggio del calibro di Vinicio Capossela… L’emozione è cresciuta ancora quando sono entrato nel teatro e ho sentito tutte le persone in sala, tutte con gli occhi puntati su di me. Devo dire che però quando ho iniziato a leggere mi sono concentrato solo su quello e senza nemmeno rendermene conto… avevo finito! Subito dopo è entrato Vinicio che poi ha presentato il suo libro. Dopo il Reading ho avuto modo di conoscerlo da vicino ed è una persona eccezionale: si è dimostrato interessato anche al modo in cui i non vedenti leggono e alle varie tipologie di lettura utilizzate. Questa esperienza mi è piaciuta tantissimo perché è importante sensibilizzare la gente su delle realtà che non conoscono: tutto ciò mi ha lasciato una grande soddisfazione e spero di poter partecipare ancora a iniziative del genere.

Andrea, quali sono stati gli effetti collaterali che la collaborazione con Fondazione LIA ha portato all’Università di Cosenza?

Quando la Fondazione LIA ci ha proposto di integrare nel nostro programma le “letture al buio” di uno studente non vedente, non abbiamo esitato un attimo, anche perché un altro degli obiettivi dichiarati della nostra “Piazza” era proprio quello dell’inclusione sociale (tra gli eventi vanno segnalati la distribuzione gratuita di libri nelle periferie della città di Cosenza, lì dove il degrado sociale non va certo a braccetto con la crescita culturale in generale e la lettura in particolare; nonché il coinvolgimento nei laboratori e nelle letture pubbliche degli studenti stranieri, la cui presenza caratterizza il nostro Campus). Con entusiasmo e determinazione ci siamo tuffati in questa avventura, superando ogni difficoltà tecnica e logistica e regalando a chi ha avuto l’opportunità di ascoltare Roberto, istanti di profonda emozione. E non è tutto, perché proprio grazie all’organizzazione delle “letture al buio” e alle difficoltà evidenziatesi, si è ottenuto un duplice risultato, da un lato quello intangibile di rendere pubblica ed evidente una problematica su cui nessun riflettore si era forse mai acceso, portando all’evidenza di tutti come esistono ormai strumenti e tecnologie che possono supportare i non vedenti a una migliore integrazione, dall’altro il risultato ben tangibile dell’acquisto, da parte dell’ufficio che si occupa dell’integrazione degli studenti con disabilità, di una barra braille, che oggi è in dotazione al nostro Ateneo e potrà essere resa disponibile alla comunità dei nostri studenti non vedenti.

Le fotografie sono di Pietro Scarcello.