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Fotografia di persone in circolo che si danno la mano Fotografia di persone in circolo che si danno la mano
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Diversità, inclusione, equità: i tre pilastri di Cassa Depositi e Prestiti. Intervista

Interviste

Da anni in Fondazione LIA lavoriamo con editori, aziende e diverse tipologie di organizzazioni per creare ecosistemi digitali il più possibile accessibili a tutti. Novità di quest’anno è il lavoro di conversione e certificazione di accessibilità che abbiamo svolto per una realtà italiana importante comeCDP – Cassa Depositi e Prestiti.

Grazie a questa nuova collaborazione, il Bilancio Integrato 2021 di CDP è accessibile alle persone con disabilità visiva: il documento digitale può essere letto in modo autonomo da chi utilizza le tecnologie assistive, oppure attraverso la vista dagli utenti ipovedenti grazie a un lavoro ad hoc che è stato fatto sulle scelte grafiche e la palette di colori del Bilancio.

Rendere accessibili i propri documenti significa, per un’azienda, dare valore a tutti i destinatari della propria comunicazione: in Italia sono più di 2 milioni le persone con una disabilità visiva. Si tratta, quindi, di un impegno concreto in termini di inclusività e in linea con le nuove normative internazionali.

Abbiamo intervistato Federica Negro dell’ufficio “Sviluppo, Monitoraggio e Rendicontazione Sostenibilità” di CDP per farci raccontare gli obiettivi di questo progetto e le nuove prospettive che apre.

L’intervista

Quest’anno, il Bilancio Integrato di Cassa Depositi e Prestiti è stato reso accessibile alle persone con disabilità visiva, sia ciechi che ipovedenti. Quali sono le motivazioni che vi hanno spinto a fare questo passo verso una maggiore inclusione?

L’inclusione è uno dei cinque pilastri dei valori e della strategia del Gruppo CDP. Ciò che ci ha spinto a estendere l’accessibilità dei contenuti del nostro Bilancio Integrato, documento che racconta come la sostenibilità sia diventata il motore della nostra operatività e catalizzatore del nostro ruolo di promotore della transizione economica, sociale, ambientale e culturale del Paese, sono una pluralità di fattori.

Da un lato l’esigenza di garantire anche alle persone con disabilità visiva la possibilità di conoscere e comprendere il nostro operato, e dall’altro la volontà di garantire pari opportunità innescando un processo virtuoso con una valenza etica e morale. Per il nostro Gruppo è una preziosa opportunità perché significa entrare in connessione con una platea più ampia di interlocutori in modo responsabile e trasparente.

Ci può raccontare come è nata la collaborazione con Fondazione LIA?

Le iniziative e le attività della Fondazione LIA si distinguono perché incoraggiano la partecipazione attiva delle persone con disabilità visiva nel mondo della cultura e della conoscenza e perché ha già dimostrato di saper coinvolgere istituzioni, associazioni e imprese per sviluppare un vasto ecosistema editoriale accessibile a tutti.

Sviluppare una sinergia con la Fondazione LIA significa intraprendere un percorso di supporto volto alla pubblicazione di un testo nel rispetto di standard di accessibilità, e condividere un’esperienza con un’eccellenza italiana che si è già distinta su scala internazionale per autorevolezza e innovazione.

Come è stato gestito il lavoro tra l’agenzia di comunicazione che si occupa della progettazione grafica del vostro bilancio e la scelta di soluzioni grafiche più inclusive (come di colori che possono essere letti anche da persone ipovedenti)?

Le attività sono maturate in un clima propositivo e collaborativo, in modo lineare e semplice. Una volta che l’Organizzazione si è posta l’obiettivo di rendere accessibile il Bilancio con il supporto del nostro ufficio “Identità, Promozione e Comunicazione Digitale” e dell’agenzia di comunicazione che ci ha supportato, abbiamo individuato le soluzioni grafiche più adatte e funzionali in termini di colori, in sinergia con gli esperti della Fondazione LIA in modo che le scelte fatte garantissero la più ampia accessibilità alla fruizione.

Ci sono altre iniziative con cui in CDP promuovete i valori dell’inclusione e dell’accessibilità?

La valorizzazione e l’attenzione alla Diversità, l’Inclusione e l’Equità (DEI) rappresentano i valori centrali dell’azione di CDP, che ha recentemente approvato la nuova Politica DEI che punta, proprio in questo senso, a rafforzare l’impegno del nostro Gruppo per favorire un ambiente di lavoro aperto, plurale, rispettoso delle diversità e delle pari opportunità, all’interno del quale ciascuno possa esprimere il proprio potenziale e che sia il più possibile accessibile a tutti.

Al fine di concretizzare ulteriormente i propri impegni in questo senso è stata anche istituita la figura di Diversity Manager, affidata alla collega Paola Mele, con l’obiettivo di curare la definizione di politiche e proposte di strategia in materia di inclusività, nonché lo sviluppo e la gestione delle relative iniziative e programmi a livello aziendale e di Gruppo.

Guardando ai prossimi anni, c’è qualche nuovo progetto che vi piacerebbe intraprendere a favore della diversity e per l’inclusione di tutti?

Grazie all’esperienza maturata con il Bilancio Integrato, stiamo pensando di espandere questa metodologia ad altri documenti aziendali così da favorire e diffondere i princìpi della lettura accessibile in modo sempre più esteso. L’attenzione che CDP esprime sui temi dell’inclusione e dell’accessibilità ci deve stimolare a sperimentare sempre nuove indagini, nuovi percorsi operativi e nuovi strumenti tecnologici così da affrontare in modo sempre più consapevole la multiformità delle diversità che si manifestano nella società civile. Essere inclusivi significa contribuire in modo determinante allo sviluppo del potenziale sociale, economico e culturale di ogni persona, ed è un percorso che non può mai considerarsi compiuto. Percepire le diversità come un valore significa essere consapevoli che l’inclusione è un moltiplicatore di forza sociale e di opportunità economiche.

 

(Intervista a cura di Denise Nobili)